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Autore Topic: motovacanza 2011 - resoconto  (Letto 975 volte)

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Lure70

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motovacanza 2011 - resoconto
« il: 14 Luglio 2011, 17:17 »

Per un motociclista da ginocchio a terra sarebbe facile riassumere i 6 giorni passati in sella con un crudo elenco di nomi in sequenza partendo dall’altitudine inferiore sino alla massima asfaltata.

A beneficio di coloro che non sono tali, provo a rendere una fotografia di quanto vissuto dal 4 al 9 luglio 2011.

 

Tutti  noi la mattina ci svegliamo e camminando ci portiamo appresso un bagaglio di esperienza, questo e la vita altrui che ci circonda sono gli ingredienti che ci spingono a vivere esperienze nuove cercando di evitare gli errori passati e limitando le leggerezze  che possono improvvisamente mutare in  dramma nel caso di mototurismo lontano da casa.

 

Ritengo fondamentale conoscere bene le persone con le quali intraprendere un viaggio lungo e faticoso sulle amate due ruote  perché proprio questi due aggettivi possono mettere a dura prova il legame che con tanta dedizione si è generato nel tempo.

 

Persone semplici ed alla mano,  dotate di uno spiccato senso dell’adattamento nonché dell’iniziativa  volto a  discutere decisioni che possono presentare delle conseguenze  poco gradite ma aggirabili proprio col piglio sereno  e disteso che si individua solo nella persona conosciuta.

 

A fine aprile l’idea è ben definita, Stelvio e Grossglockner.

Il primo ignoto per entrambi, il secondo solo per Fabrizio sebbene il sottoscritto l’abbia visto solo una volta, male in fretta e con molti meno ingredienti di quelli necessari.

 

Volendo percorrere Tonale Gavia e  Stelvio in un giorno solo è necessario che sia il secondo della vacanza;  il primo è quello dedicato al viaggio di andata per la maggior parte trascorso a schiumare dal caldo sebbene sino al 3 luglio 2011 non sia stata esattamente un’estate insopportabile.

 

Alle 10.00 del 4/7  ci si incontra a Gallo, località poco a sud di Ferrara. Io partente da Ravenna ed il socio da Firenze. Logico dunque un incontro su una linea di mezzo che ci porti su sino al Lago di Garda dopodiché al nostro soggiorno di 48 ore a Dimaro.

 

Tutti i motociclisti sperano di incontrare qualcuno che  li capisca, almeno in parte.

Ecco, al garnì Jolly Dimaro potrete conoscere Roberto e famiglia che con giovanile spirito accolgono molto volentieri motociclisti di ogni tipo. L’eleganza della stanza, la qualità della colazione e la disponibilità (persino offerta la wi-fi) sicuramente vi faranno rimanere nel cuore una cittadina tra l’altro molto simpatica. Piccola, raccolta e dotata pure di un centro benessere oltra ad un rinomato centro rafting.  Abbiamo anche beneficiato dello sconto 10% al ristorante ‘’Dolomiti’’ del quale vi straconsiglio le verdure grigliate con formaggio fuso.

 

I dettagli del Jolly Dimaro (per vs guida pure le moto in garage !!)

 

 

www.jollydimaro.it

 

Via Gole 154 38025 Dimaro (TN) ITALY (map)

+39 0463 974206 - +39 338 4500333

 

 

Dopo una tonificante cena al Dolomiti ci si sdraia per il meritato riposo.

 

5/7/2011 ore 09.30 in sella direzione Tonale.

L’ultima volta deve esser stato in un campo scuola or una gita. Giuro che non ricordavo come fosse fatto. Sempre una bella esperienza sulle due ruote. Pochi minuti trascorsi ad ammirare il paesaggio e via perché il tarlo Stelvio spinge.

 

Si rimonta in sella e con decisione si punta al Gavia.

Il primo cartello che leggo a bordo strada mi lascia un po’ perplesso: ‘’strada priva di protezioni laterali’’.

Stiamo parlando di un passo a 2560 m.s.l.m – vorrei definire quel cartello quanto meno preoccupante.

 

In effetti la strada si stringe rapidamente ed i guardrail sono inesistenti.

In pochi chilometri la strada diventa larga poco più di 3 metri ed auto con moto a fianco transitano simultaneamente per bontà del cielo.

Se poi ti trovi il crucco tamarro che scende in auto a tutta birra direi che il pericolo diventa molto più che tangibile. Ho scritto ‘auto’ ma si tratta di quegli aborti di dune buggy da corsa (ruote scoperte e molto basse pure  prive di tetto).

 

Oserei definire pericoloso mantenere la destra in salita dal lato Ponte di Legno;  a pochi cm dal tuo gomito c’è il vuoto assoluto e se uno soffre di vertigini la frittata è fatta. Saliti molto in fretta raggiungiamo il passo Gavia e qui si fa la conoscenza di Stephan,  66enne ceco (slovacco) transalpista in gita con amici un po’ più giovani di lui.  Un episodio decisamente carino.

 

Una lesta sosta ad ammirare il laghetto ed il paesaggio e si riparte alla volta dello Stelvio, strada sicuramente più decente e sicura, pulita e con un gran grip.

 

Sullo Stelvio si arriva in fretta e non ho ricordi particolari, forse perché sono legato a Pordoi e Falzarego o forse perché la strizza di un’ora prima sul Gavia ancora doveva essere smaltita.

Fa però un certo effetto partire da 18 gradi e trovarsi a 5 in 15 minuti.

Pappa a base di formaggio fuso con polenta taragna, molto ricorrente nei nostri pranzi d'altura.

 

Aiutati dalla freschezza del secondo giorno di moto, decidiamo di valicare l’Umbrail (Svizzera) e non so perché ma sin dai primi km mi pervade quella sensazione di inadeguatezza, forse per l’assenza di un ramo storto sugli alberi, forse perché non c’era neanche un marciapiede sbeccato… mah

 

Alle 17.00 siamo di ritorno al Jolly Dimaro transitando per il fondovalle a nord.

Vi straconsiglio la strada che da Merano porta a Cles, un autentico paradiso naturale con un asfalto che porta il ginocchio piuttosto in basso. Guardando su viamichelin ci sono tre opportunità, non ricordo quale è stato il ns percorso, magari chiederò aiuto al socio.

 

Il  giorno seguente è quello dello spostamento da Dimaro a Dobbiaco (215 km circa) per affrontare poi nei giorni a seguire l’Austria.

6 luglio ore 10.00 scarse si lascia Dimaro direzione Bolzano, Val d’Ega e Pordoi dove si sosta per la cosmica polenta funghi formaggio fuso. Fatto fatica a finirla.

 

Pordoi fatto da quel lato è veramente uno spasso anche se su una Transalp carica come un somaro.

 

Verso le 16.00 arriviamo alla sosta sull’amato Falzarego. Non so bene perché e non sto a descrivere lo scenario che molti di voi già conosceranno, ma è sempre qualcosa di speciale. Sottolineo che la pioggia è tuttora assente nonostante corpi nuvolosi abbastanza grossi ci circolano attorno senza unirsi e crollare in pioggia.

Quando mai capita di fare 6 passi alpini senza una goccia di pioggia in tre giorni ?

 

Tardo pomeriggio si arriva a Dobbiaco al Garnì Her-Bri dove siamo accolti e sistemati in un appartamento concessomi come stanza B&B. Un bagno un po’ angusto e privo di finestre, ma il resto della camera decisamente superiore alle aspettative. Grazie ancora, la fortuna ci perseguita anche per le moto comodamente chiuse in garage. Siamo ad uno starnuto dalla chiesa = pieno centro.

 

La sera, come tutte le successive in val pusteria verrà trascorsa alla Trattoria Weber, un’altra lieta sorpresa verdure  e simpatia incluse.

Con una spesa intorno ai 18 eur ogni sera si mangia tanto e bene, un grazie alla gestione ed in particolare a Susy per averci sopportato (due relitti quarantenni dopo oltre 250 km al giorno forse non hanno un aspetto vicino a Brad Pitt).

 

I dettagli di entrambi:

 

Her-Bri

Indirizzo: Via Josef Walch 1 - 39034 - Dobbiaco  (Trentino Alto Adige - Italia)

Telefono: 0474972490 - Fax: 0474972382

 

Trattoria – Agriturismo Weberhof

www.weberhof.it

 

E’ il 7 luglio e già dalla sera prima sappiamo che il meteo stavolta sarà avverso.

Ore 07.00 sono sveglio e c’è il sole, affretto Fabrizio ed alle 09.00 siamo in direzione Passo Giovo.

Ebbene una spruzzata d’acqua l’abbiamo presa prima del Brennero , quanto basta per convincerci ad indossare la tuta antipioggia ed iniziare la sauna, almeno sino a tre quarti della salita ove la strada si asciuga per lunghi tratti e ricompare il sole.

Però per poco, un pugno di  minuti e siamo tra le nuvole ai soli 2090 m.s.l.m del passo dove non si vede una beata mazza.

 

Qui incontriamo due simpatici mototuristi che provengono proprio dal Rombo, nostra prossima tappa giornaliera. Data la visibilità, il fatto che è a pagamento e che essendo 500 metri più alti sicuramente non si sarebbe ammirato proprio nulla, decidiamo di pranzare con una sontuosa fetta di sacher a testa sul Giovo rinunciando al famoso Rombo.

Meglio non si poteva perché il rifugio del passo non faceva servizio ristorante.

Possiamo confessare di aver sfruttato al meglio la giornata inizialmente designata per il ‘riposo’ prima dello scontro finale, il Grossglockner  più cascate di Krimml.

Non si prende più una goccia d’acqua ed una volta scesi a valle la sauna ha inizio. Alla faccia del maltempo !!

Giunti in largo anticipo a Dobbiaco optiamo per riposo e cena leggermente anticipata, il meteo per il venerdì da urlo che ci aspetta non promette nulla di buono al pomeriggio.

Replica di festosa cena al Weberhof (una grappa di mela che tuona) e dritti sul letto.

 

Come da previsioni la mattina qualche nuvola all’orizzonte la si nota, ore 09.30 partiti direzione Lienz ove in mezzora si arriva e si comincia a scalare la statale 107, quella del Gross.

Stavolta non si inciampa in irritanti soste tantomeno residui archeologici da ammirare, la nostra scalata alle 11.15 ci vede parcheggiare nel piazzale tanto desiderato. Nuvole grosse e cariche in quota, la minaccia la si tocca.

I 6 gradi mi obbligano l’acquisto di una berretta;  siamo a 2600 mslm ma una berretta proprio non la immaginavo come souvenir !!

E’ venerdì ma di gente ce n’è e noto una cosa singolare : in italia il pecorismo medio (spiccato a Ravenna) porta all’acquisto del gs 1200 mentre in territorio teutonico (e non solo) vedi circolare tedeschi, olandesi ed austriaci su honda,yamaha  molti suzuki oltre a qualche ducati.

Come mai ? Noi ce li ingropperemo a calcio ma loro credo lo facciano in altri campi e con cospicui risultati in termini di  pil.

 

La spia dello stomaco segnala freddo e fame, si rimonta in sella e si punta dritti al bikers point sempre completamente asciutti. Si oltrepassa la galleria degli orrori e si naviga a vista, in mezzo alle nuvole. Sosta foto doverosa, lingue di neve e nuvole viaggianti molto più veloci di noi, vuoi mai perdere un’occasione del genere ?

Breve però, la fame ora pesta duro.

Bikers point raggiunto in pochi minuti trascorsi in seconda marcia per la visibilità, la pancia si colma di tipiche delicatessen teutoniche più una sacher soda come le chiappe di Belen.

Edelweiss spitz è ciò che mi manca dall’approdo precedente.

Purtroppo il vento forte e la strada relativamente stretta e ripida mi portano miti consigli che decido di seguire.

Già durante la salita del Gross ho dovuto controllare sonore sbandate per il vento, salire sulla Edel mi sembra proprio un rischio gratuito. Peccato.

Si scende con la tuta da acqua perché la minaccia è sopra le nostre teste e comunque in mezzo alle nuvole ti inzuppi lentamente senza rendertene conto.

 

Giù a valle ovviamente caldo e sole da rompere la testa ai somari, ci si sveste e, ammetto con gas un po’ aperto, si punta  a Krimml ove si giunge in 45’. Si paga anche questa e mi sembra decisamente offensivo, la si guarda da lontano e dopo una sosta rigenerante (shopping incluso) si riparte destinazione Lienz/Dobbiaco.

 

Quella malefica strada con tunnel ci riserva lo scroscio d’acqua e per la seconda volta le tute prendono in sopravvento. A temperatura è almeno 15 gradi inferiore al fondo valle quindi si torna sui 10.

 

Poco male, a Lienz già si schiuma di sole e caldo, via di nuovo le tute ed apri il gas, la stanchezza compare all'orizzonte.

Il rientro poco prima del confine ha segnato un momento triste, almeno per il sottoscritto, conscio che il Gross coi suoi colori, odori, riflessi non lo rivedrò per lungo tempo.

 

Al Weberhof  la cena di chiusura, stavolta le grappe sono almeno due però precedute da birra locale, chiara, bassissima gradazione  e generose quantità. E’ festa.

 

La partenza della mattina successiva per il rientro è lineare e senza intoppi tralasciando che io ho girato dal mercoledì senza auricolare del gps/telefono e Fabrizio è stato abbandonato dal tomtom proprio il giorno del Gross.  Una vacanza talmente riuscita  ed baciata dalla buona sorte   non può avere ombre dettate dal nostro isterismo tecnologico.

Tutto passa in secondo piano.

 

Le date della vacanza coincidono perfettamente tra la fine del motoraduno dello Stelvio e la maratona delle Dolomiti in bici. La mattina del sabato 9/7 dobbiamo dribblare gli sciami di ciclisti coadiuvati dai carabinieri per arrivare in tempo oltre Cortina e scendere poi lentamente coi nostri tempi.

 

Vuoi non far provare una krapfen di S.Vito (pasticceria Fiori) al socio ?  Sia mai !!

Sosta obbligata ed in meno di 20’ siamo pronti ad affrontare la schifezza di caldo che nei giorni in cui sto scrivendo questo papiro è decisamente rivoltante.

 

Sosta a Feltre ed a Padova in autostrada per dividerci poi a Ferrara sud.

Dall’inizio della ss67 (Reale) sino a Ravenna ho incontrato 4 automobili; se per ironia della sorte avessi avuto un malore or un guasto sarebbero stati sonori dolori.

 

Ringrazio Fabrizio per la compagnia e l’esperienza veramente mototuristica vissuta, i garnì Jolly di Dimaro ed Her-Bri + Weberhof di Dobbiaco nonché  tutti coloro che hanno trovato qualche spunto interessante  nel leggere questo infinito resoconto di un’esperienza indimenticabile.

 

Con affetto, Lorenzo

« Ultima modifica: 14 Luglio 2011, 17:18 da Lure70 »
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varhonda

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Re:motovacanza 2011 - resoconto
« Risposta #1 il: 14 Luglio 2011, 21:11 »

 5.1.gif .............. dettagliatissimo, sempre bello leggere questi resoconti mototuristici.......  25.gif
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VaraNera

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Re:motovacanza 2011 - resoconto
« Risposta #2 il: 14 Luglio 2011, 22:19 »

questo è uno dei modi più belli per leggere le avventure motociclisitche degli appassionati delle due ruote.
La scioltezza della narrazione, condita con termini divertenti di Lure, mi hanno fatto scorrere a memoria i pochi luoghi conosciuti, ricordando le mie esperienze in certi posti che mi hanno lasciato il vivo desiderio di tornarci quanto prima.
Pochi ma intensi giorni di divertimento in moto, con la compagnia giusta, farciti di episodi da ricordare ogni volta con piacere, fanno diventare l'idea iniziale una esperienza sempre bella e spunto di racconto con gli amici.
Grazie di questa tua condivisione, Lure.  :wtg:
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Lure70

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Re:motovacanza 2011 - resoconto
« Risposta #3 il: 17 Luglio 2011, 21:34 »

oh grazie a voi della pazienza, un papiro  :lol:
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