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Autore Topic: L'amara verità...  (Letto 1127 volte)

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Murdock

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L'amara verità...
« il: 04 Agosto 2011, 11:00 »

http://www.motoblog.it/post/30931/motogp-e-wsbk-crisi-dentro-la-crisi?utm_source=newsletter&utm_medium=mail&utm_campaign=Newsletter:+motoblog/it+(motoblog)

L’abbandono ufficiale della Yamaha dal mondiale SBK 2012 non riguarda solo il massimo campionato delle derivate di serie e non è un fatto limitato alla Casa dei tre diapason. E’ un nuovo pesante segnale, non sarà l’ultimo, della crisi del motociclismo che non lascia certo indenne il suo segmento agonistico, a cominciare dalle componenti più sofisticate e costose, quali sono la Superbike e la MotoGP.

Solo irresponsabili o sprovveduti potevano pensare che la gravissima crisi mondiale dell’economia non toccasse il motociclismo e non corrodesse anche nel profondo il mondo delle corse, come fosse un’isola felice. Tale crisi, tutt’altro che superata, modificherà nell’arco di due-tre stagioni gli attuali scenari delle corse, a cominciare dai campionati mondiali e, a cascata, i campionati nazionali e quelli minori già vacillanti.

Anche in Spagna, considerata isola felice - motociclisticamente parlando - non è tutto oro quel che luccica: la parabola ha già iniziato la discesa, c’è una “bolla” che rischia di sgonfiarsi sotto i colpi di una situazione che sta mettendo in ginocchio l’intero paese iberico. In definitiva, il crollo del mercato motociclistico mondiale costringe le Case a ridurre ancora la produzione, a ridimensionare i progetti e a stringere la cinta, togliendo risorse (anche) al comparto agonistico. Risorse che non sono più recuperabili con l’intervento degli sponsor. La stessa crisi generale toglie linfa agli sponsor, che altro non sono che aziende come tutte le altre, anch’esse (poche le eccezioni) nella tempesta.

Sponsor che vengono a mancare addirittura a una Casa iridata come la Yamaha in MotoGP e che non sosterranno così facilmente, come qualcuno crede, Team non ufficiali nella SBKo nella MotoGP la prossima stagione. E’ questo mix di crisi generale che produce un’onda lunga negativa (anche) nel motociclismo. Non è la prima volta che ciò accade.

Nel 1957 le grandi Case italiane (Moto Guzzi, Gilera, Mondial ecc.) abbandonarono le corse (scelta già fatta dalle Marche tedesche e inglesi) perché, all’opposto di oggi, l’espansione economica spostò l’asse del mercato del trasporto privato: la gente passava dalla moto all’auto, ridimensionando le fabbriche motociclistiche costrette a limitare anche le corse. Il motociclismo non chiuse i battenti, mutò completamente di forma e sostanza, specie nelle corse. Ci fu una profonda trasformazione del settore a livello mondiale, con il ridimensionamento e il cambiamento dell’industria europea e l’ingresso vincente di quella giapponese.

Oggi, in discussione, non c’è solo il futuro di questo o quel pilota, di questo o quel team, ma la sostanza stessa delle corse motociclistiche, il suo livello qualitativo sul piano industriale, tecnologico, dell’immagine e dello spettacolo. Siamo al gatto che si morde la coda: ridimensionando la “qualità” delle corse si ridimensiona la componente mediatica (tv in particolare), fondamentale per l’audience, quindi per gli sponsor e, a cascata, per l’intera impalcatura che regge il sistema. Non si deve tornare ai GP con le moto da corsa sul carrozzino trainato dall’auto e ai piloti pagati con la diaria.

Per evitare questo occorre rivoltare come un calzino quello che oggi c’è, ripensando nel profondo anche la MotoGP e il Wsbk. Così come sono oggi, questi due campionati non reggono l’urto della crisi. Tutti i soggetti protagonisti devono scendere in campo, ma decisivo è il ruolo “super partes” della FIM. Molti sono i dubbi sulle volontà e sulle capacità della federazione.

Ma la svolta è obbligata. La torta sarà sempre più piccola e meno appetibile: vanno tagliati drasticamente i costi, modificando radicalmente ciò che oggi c’è, con MotoGP e Superbike oramai (quasi) l’uno (brutta) copia dell’altro. Ritocchi e aggiustamenti come quelli fatti nel 2011 e altri in arrivo nel 2012 servono solo a prolungare l’agonia. In mancanza di una “rivoluzione” si rischia di imboccare il tunnel di un motociclismo di un’altra dimensione, certamente peggiore di oggi.

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fabiot

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Re:L'amara verità...
« Risposta #1 il: 04 Agosto 2011, 16:55 »

 :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio:
da quanto ho capito, le corse motociclistiche sono messe male!
forse perché hanno esagerato, mi viene da pensare,
troppi soldi che girano e in questo periodo di crisi non ritornano!
nel '57 la gente passava dalle moto alle auto perché aveva più soldi, a quei tempi la moto non era solo una passione,
ma un mezzo più economico dell'auto per muoversi,
ora è l'opposto e purtroppo non si ricompra la moto, ma va a piedi!
dal mio punto di vista hanno esagerato e questa crisi nelle gare era prevedibile, e se la sono cercata!
il patito motociclista non ha più la possibilità di comprarsi il modello replica e pagarlo di più dello stesso modello
con colorazioni sobrie o in tinta unita solo perché ci sono le colorazioni "ufficiali" che alcune mi sembrano orrende.
non ho mai capito perché uno dovrebbe andare in giro con la moto piena di sponsor,e dover pagare lui!
TI faccio pubblicità, E MI PAGHI TU! non io a te,
e poi finita la stagione del mondiale, una moto "replica" si svaluta tantissimo, non è giusto! :TRtriste:
ed intanto al campione non interessa che la moto abbia un altro colore, non paga mica lui, anzi andando alla presentazione del nuovo modello magari si becca un bel pò di cash.
si certo, gli investimenti nelle gare hanno portato migliorie palesi e su questo non si discute.
senza la ParigiDakar la Honda non avrebbe mai creato l'Africa Twin
ma non si può pagare una moto il 20% (se va bene) in più solo perché ha delle piccole parti in titanio magari solo le pedane, che ti fa risparmiare 600 grammi.
chi se ne frega dico io, i piloti che corrono nel mondiale sono pelle ed ossa (che mi chiedo sempre come facciano a tenere
le manopole strette con una moto del genere in piena accelerazione scratch).
ma il motociclista medio non è cosi, e su strada pesare 600 grammi in meno non cambia nulla, alla fine cosa sarà? un litro di benzina?
cosa cambia?
il fatto di non avere più soldi a volontà da spendere nelle gare li ha obbligati a tagli che non sono riusciti a fare perché troppo
abituati a buttarli via per delle spese inutili.
la Yamaha nel nostro caso; si vede che non ha avuto l'entrata di fondi dalle vendite che era abituata,
il classico motociclista in R1, al posto di andare al sabato mattina al concessionario Yamaha a guardare la versione 2012.
Magari; visto che era in cassa integrazione si faceva un giretto per i tornanti con la sua amata moto durante la settimana senza andare dal concessionario (visto che non aveva in preventivo di cambiarla), al ritorno, si fermava al distributore vicino a casa, benzina, magari una lavata, e se la riportava in box, sperando di ritornare presto al lavoro per poter continuare a mantenere la sua passione che qualcuno cerca in tutti i modi di fargliela pagare un occhio della testa, solo perché vuole arricchirsi a sue spese.
e lo massacra di pubblicità e  dati riportati  dalle varie agenzie che decantano il nuovo modello come impareggiabile rispetto a quello dell'anno passato.
francamente quando vedo un gruppo di moto che mi vengono in contro. Non le vedo arrivare MAI in ordine di anno di produzione, ma in ordine sparso.
La crisi ha colpito tutti, ed i mondiali di moto non sono da meno.
Cosa si aspettano le case produttrici che hanno un team ufficiale nel moto GP, mondiale SBK e tutte le altre categorie che non riescono più a mantenerlo?
che la gente si svuotava il conto in banca e magari smette di pagare il mutuo della casa (perdendola, aggiungo io) solo per continuare ad acquistare le loro moto impareggiabile rispetto a quello dell'anno passato, non dimentichiamocelo!!!
finisco con un ultima questione:
ma le moto uscite l'anno prima erano cosi schifose? e se non è cosi, con i passi da gigante che fanno con la tecnologia, le loro moto ormai dovrebbero volare!
ed invece ogni tanto si fermano.
 :vn: :vg: :vb: :vgrigio: :vgrigio: :vn: :vg: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio:
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VaraNera

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Re:L'amara verità...
« Risposta #2 il: 04 Agosto 2011, 22:53 »

quoto al 100% il commento di fabiot, e sottolineo il suo passaggio, quando scrive: " non ho mai capito perché uno dovrebbe andare in giro con la moto piena di sponsor, e dover pagare lui!
TI faccio pubblicità, E MI PAGHI TU! non io a te
".
E' proprio vero!! e lo stesso dicasi per qualsiasi altra forma di pubblicità scritta su qualsiasi oggetto che la reclamizza. Un esempio banalissimo: i sacchetti della spesa del supermarket che te lo fanno pagare. Dovrebbe essere gratis! come in America o in tanti altri Paesi in giro per il mondo!
Tornando alla crisi anche nel mondo motociclistico, dobbiamo tener presente che la moto è un veicolo considerato plus, non economico come la bicicletta e non necessario come l'automobile. Per cui, se un albero comincia ad essere in sofferenza, inizia a ridurre la linfa da mandare a tutti i rami, e taglia prima quelli inutili. Così fanno le case motociclistiche, tagliando le presenze alle gare, e così fanno i consumatori finali, rinviando o rinunciando a cambiare modello a favore del più recente.
La storia poi del cambiar moto per la più nuova io non l'ho mai capita. Forse perchè non ho risorse sufficienti per permettermi questo modo di pensare. Ma se riesco a comprarmi una moto, me la tengo non un anno, ma 4 o 5 o molti di più, proprio perchè scegliendo quella moto mi piace quello che ho comprato e me lo tengo stretto finchè posso e finchè soddisfa i miei desideri di motociclista. Cambiare desiderio ogni anno non mi pare molto "essere motociclista". Anche se, alla fine, nel mondo del consumismo in recesso, ognuno è libero di fare come meglio crede.
Staremo a vedere come evolve questa situazione di inizio topic.  :ph34r:
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fabiot

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Re:L'amara verità...
« Risposta #3 il: 05 Agosto 2011, 09:03 »

 :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio:
grazie VaraNera.
pensavo di essere come al solito: un mostro che compare dalla foresta e spaventa tutta la gente del villaggio!
con le sue idee, ed invece con enorme piacere scopro che non sono l'unico a pensarla cosi.
il fatto del cambiare moto tutti gli anni (appena esce il modello nuovo) credo, sia perché certa gente non capisce nulla di moto,
e per valutarne una si affida alle varie riviste e tester del settore che ne fanno il loro lavoro, e come tutti i lavori ne sanno più di altri, quindi è normale che come si dice "tirano fuori il pelo nell'uovo"
sono tutti expiloti o poco ci manca, professionisti che riescono a portare al limite una supersportiva e valutarla con sistemi di rilevamento molto evoluti, se scoprono che un mezzo in accelerazione è migliore di altri, magari di un solo centesimo di secondo per loro quella moto è più veloce, è proprio una differenza minima a mio avviso, ma fa si che quella moto sia migliore delle altre, o dello stesso modello dell'anno prima, certo, non si può mica tornare in dietro.
personalmente ho avuto parecchi dialoghi con i classici esperti di moto (purtroppo :()
e molta gente non sa neanche la differenza tra una pinza freno ad attacco radiale o la classica,
una volta ho sentito dire "la V-Storm 600 e la GSX-r 600 hanno lo stesso motore, beh sono 600 tutte e due e sono Suzuki"
 32.gif 32.gif peccato che una è bicilindrica 650 e l'altra è 4 cilindri 600 32.gif 32.gif 32.gif 32.gif.
O come funziona il sistema Desmo Ducati,
senza contare che quando esco con la frase "guarda che lo ha inventato le Mercedes" mi scambiano per matto!
ed un paio di volte anche insultato da quelli che "patiti di moto" venerano certi modelli solo perché li guida il loro idolo,
io sono dell'idea che ogni moto è bella, ma ha il suo campo d'azione, ed un motociclista la dovrebbe scegliere per l'utilizzo che ha intenzione di farne, non per moda,
ad aver soldi non la cambierei ogni anno, sarebbe come ammettere di aver fatto un enorme errore l'anno prima.
con la mia  :vgrigio: mi trovo benissimo e finché va non ho intenzione di cambiarla.
Cambiare desiderio ogni anno non mi pare molto "essere motociclista".
concordo! :wtg: :wtg: :wtg:
una moto la compri col portafoglio, ma la scegli col cuore.
ed il cuore non cambia opinione facilmente, anzi.
FOREVER :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio:
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sicanos

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Re:L'amara verità...
« Risposta #4 il: 05 Agosto 2011, 12:09 »

Scusa Fabiot ma dissento"leggermente" dalla tua affermazione :" ...il fatto del cambiare moto tutti gli anni (appena esce il modello nuovo) credo, sia perché certa gente non capisce nulla di moto...".
Premetto che io tutte le moto che ho avuto le ho tenute fino a quando resisteva l'ultimo bullone (nessuna ha fatto meno di 100.000 Km) ma ti posso dire in base alla mia esperienza  che uno dei motivi principali ( non l'unico)  per cui c'è gente che cambia moto ogni anno è semplicemente perchè se lo possono permettere.
Ne conosco diversi che hanno questa disponibilità economica e ti posso garantire che sono ottimi motociclisti, competenti e appassionati. Ciò che fondamentalmente  li i distingue è il differente approccio al mezzo. Chi ha comprato la moto con sacrifici  o comunque con un impegno economico, per le sue tasche non indifferente, è portato ad "affezionarsi" alla moto, quasi idealizzandola. E' un meccanismo psicologico conosciuto che ci salva (un po...) dalla delusione potenziale dovuta ad eventuali desideri insodisfatti. Chi non ha problemi economici soddisfa la passione del momento, compra il mezzo che gli piace, diventandone il fiero possessore, godendoselo ma non "affezionandosi" troppo perchè l'uscita del nuovo modello innesca la nuova passione  che in virtù dell'agiatezza economica può essere soddisfatta senza colpo ferire. Questo concetto vale per tutti i beni di consumo e, volenti o nolenti, ne siamo tutti vittime, ognuno al proprio livello, pensate a come si può applicare cio che ho detto alle varie passioni compulsive che riguardano ad esempio i cellulari, i computer, gli orologi e chi più ne ha più ne metta.

fabiot

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Re:L'amara verità...
« Risposta #5 il: 05 Agosto 2011, 16:04 »

 :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio: :vgrigio:
scusa sicanos, magari ho esagerato con quella affermazione, ma credo che la gente che intendi tu sia la minoranza,
in un anno una moto per quanti km si faccia non la si apprezza come dovrebbe.
ho conosciuto anch'io gente col cash, da potersi permettere certe cose, ma se gli chiedevi qualche ricordo delle moto facevano scena muta.
La moto è passione, gente che non si affeziona alla propria moto perché ha tanti soldi in banca da poterla cambiare come si cambiano le scarpe non sarà mai un motociclista come me.
ho conosciuto un motociclista parecchi anni fa, che secondo me è uno di quelli giusti, patito di Guzzi, pieno di soldi (era un mega dirigente della 3M in pensione), mi ha quasi spinto lui a comprarmi la mia prima moto.
quando ci parlavo, sentivo e capivo dalle sue parole che era affezionato alla sua moto, e mai e poi mai se ne sarebbe separato, semplicemente era la sua piccola.
premetto, non era un tirchio, per la sua Guzzi di oltre 20 anni ci spendeva una barcata di soldi.
sempre perfetta!
quell'uomo secondo me rappresentava il vero motociclista in assoluto,
quando era sulla moto era un tutt'uno con lei, non faceva lo spavaldo al semaforo facendosi vedere, erano gli altri che lo guardavano.
quando partiva non accelerava, semplicemente, se ne andava.
impareggiabile nelle curve, non sbagliava una traiettoria.
sembrava che volava con quella vecchia Guzzi.
se fosse  stato un marinaio, era un Lupo di mare!
e credete che quell'uomo gli importasse qualcosa delle varie gare? no. non le seguiva, preferiva prendere la sua amata, ed andarsene.
sentire il bicilindrico che spinge, vedere l'asfalto che scorre veloce sotto. questo è bello e giusto,
questo per me significa essere motociclista.
Però non siamo tutti uguali. se a qualcun'altro, non approva il mio modo di pensare, mi scuso. fiori  fiori
non sono uno da raduni, ci sono andato solo una volta e mi è bastato, però saluto sempre un'altro motociclista quando lo incrocio e mi rispondono in pochi, ed ancora di meno sono quelli che salutano prima, forse perché magari hanno una moto a sentire loro migliore e più bella e mi disprezzano perché sono in giro con una enduro stradale del 2006? penso!
è a quel tipo di gente che mi riferivo prima.
però bisogna dargliene atto.
è grazie a quella gente se un pilota che corre nel moto GP od in altre categorie, magari può buttare via soldi in test inutili oppure a fine gara svuotare serbatoio e bruciare la frizione in derapate solo per farsi vedere, intanto non la paga mica lui.
paga chi compra!
si può anche permettere di prendere e buttare violentemente il casco per terra, non paga mica lui, paga chi si compra il casco e lo paga uno sproposito.
e si ritorna all'argomento iniziale, di gente che si può permettere di acquistare ogni anno una moto nuova, o cambiare casco ed abbigliamento spesso ce ne sempre meno.
le varie case costruttrici, hanno sempre meno entrate, e cosa fanno?
si ritirano dalle competizioni.
ora però mi viene in mente una domanda:
ma se si ritirano dalle competizioni, smetteranno di produrre anche i loro modelli di moto supersportivi?
 :chin: scratch ..................................................ai posteri l'ardua sentenza.
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sicanos

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Re:L'amara verità...
« Risposta #6 il: 05 Agosto 2011, 19:02 »

Scusate lo sconfinamento quasi  :OT:  ma è bene forse chiarire alcuni concetti espressi. Premettendo che i Guzzisti non fanno testo perchè sono una razza a parte :wall: , mi ri-trovo a contestare la  tesi di fabiot, non perchè non sia d'accordo ma perchè la realtà è un altra. Come ho cercato di spiegare prima, queste persone, quelli che possono permettersi di cambiare spesso moto sono una minoranza solo nel senso che di gente con queste disponibilità ce ne è di meno che di quella appartenente al normale "volgo" ma io non li considero certo motociclisti "falsi". Come ho già detto, tra loro c'è gente in gamba molto competente, che ama andare in moto, NON con una moto specifica per tutta la vita ma con quella che piace a loro in QUEL momento e che si sono "accattata" e che venderanno appena gliene piace un'altra. Gente in un certo senso fortunata che, mi ripeto, considera la moto il mezzo attraverso cui divertirsi e non il fine ultimo della propria passione di motociclisti. E' una visione diversa, assolutamente rispettabile e se vogliamo, forse, filosoficamente più corretta. Le "cose" non andrebbero amate, andrebbero usate ma il senso del possesso e l'impossibiolità ad avere tutto ci frega facendoci attaccare morbosamente a quel "poco" che abbiamo.
Per tornare in argomento corse e quant'altro tutto secondo me dipenderà da quanto questa crisi economica mondiale si aggrava. Le competizioni di qualunque tipo hanno senso solo se qualcuno le guarda. Per guardarle ci vogliono le televisioni che pagano i diritti alle varie federazioni. Le scuderie si mantengono o grazie alle case madri e/o agli sponsor. Se cominciano a  ritirarsi gli sponsor (o le case costruttrici) per risparmiare, dato che con la crisi le entrate si assottigliano per via delle minori vendite, le scuderie vanno in affanno e al limite chiudono, i competitori diminuiscono e sotto un certo numero le gare perdono di significato. Subentra il rischio di calo di "audience", le televisioni perdono interesse alla competizione, gli sponsor se nessuno guarda la gara se ne vanno e si rischia il "default"  49.gif ( ...va di moda ' sta parola).
Effetto "butterfly"!!! 007.gif