La premessa è che questa settimana ero in ferie.
Per vari motivi mi son ridotto a un giro in moto nella giornata di ieri, pur sapendo che le previsioni meteo sui monti del NordOvest non erano ottime come nei giorni precedenti, ma tant’è…
E sapevo che sarebbe stata una giornata da viaggiatore solitario, tutti lavorano, inutile provare…
Pensando al percorso, qualche giorno fa ho scartato la Via del Sale, tramite un amico l’ho saputa non percorribile causa permanenza neve.
Del resto, il tentativo fallito l’anno scorso col mio amico Ettore era proprio del 16 giugno…
Al che ho pensato a un giro di solo asfalto, nelle solite zone (sarò monotono ma a me il Nord Ovest piace da matti) tenendo però aperta la porta alla flessibilità verso un po’ di polvere, sennò mi prendevo un GS…
L’idea era quindi quella di andare a fare i Passi alpini sperando di passare in mezzo ai muri di neve, mai fatto…
Alle 5,35 ero in moto. Passavo da Acqui Terme (AL), poi Cairo Montenotte (SV), quindi Mondovì (CN).
Sosta a Vinadio all’ultimo distributore prima della Francia (era poco più delle 8) per caffè, tagli andino personale e pieno serbatoio. Ok per le prime due, ma per la benzina son dovuto ridiscendere a Demonte perché esaurita a Vinadio… Mannaggia, 12 km a scendere e 12 a risalire, vabbè…
Il benzinaio mi conferma che il Colle della Lombarda è ancora chiuso per neve, dice che lo apriranno i francesi, che noi italiani non abbiamo più i soldi nemmeno per far funzionare gli spartineve sui passi alpini…
Ripasso a Vinadio e poi mi fermo a far 2 foto al lago poco prima della Maddalena (erano le 9,30).
E’ Francia.
Punto sul Col de la Bonette dove il Colle è aperto, ma non riesco a fare il giro intorno perché da una parte c’è il solito mucchietto di neve, dall’altra è proprio neve…
Ero tentato di passare (poi la strada sarebbe stata asciutta…), ma lo strapiombo è da paura…
Due foto ai muri di neve e poi via verso il Col di Vars…
Però…dopo un rabbocco al serbatoio, che in Francia è a 1,53 euro/litro, passo proprio davanti alla variante per il Parpaillon…e…la tentazione è tropppppppo forte…
Salgo, finisce l’asfalto, salgo, neve ai lati, ruscelli sotto le ruote, fango da vendere, salgo, ancora salgo, rocce di qualche quintale crollate sul passaggio, faccio tanti slalom, mancano poche curve…. Ma vaff*****o alla neve…. Alla 3ultima curva una bastardissima lingua di neve, lunga di quel tanto che mi impedisce il passo. Non ho scelta, devo tornare indietro. Non mi confortano i chiari segni nel fango di chi, con le tassellate, ha desistito. Dico la verità, avessi avuto due tassellate ci avrei provato eccome, senza è inutile, lo so…
Scendo… Prima dell’asfalto mi fermo a mangiare i due panini su una di quelle panchine nel bosco.
Alle 13,30 riparto, verso il Col di Vars e Vars: deserta, tutti gli alberghi chiusi, sembrava un paese fantasma.
Nel prendere in direzione del Colle dell’Agnello vedo che il cielo si è rannuvolato.
E più salgo più sento frescura, il termometro del K segna….. 4° !!!
Uhhh, le previsioni…
A 100m dalla cima mi fermo per fare/farmi le solite foto. Mi fermo nell’unico posto che mi consente di parcheggiare la moto a lato strada vicino al muro di neve e non dare noia a eventuali (improbabili) mezzi in transito.
Appena monto il treppiede dei cinesi da 3 euro comincia a scendere qualche goccia, di quelle grosse.
Metto a posto la macchina fotografica nella borsa serbatoio, a cui metto il preservativo, e inserisco l’antivento/pioggia all’interno della giacca. Il pile no, capisco che è meglio preservarlo asciutto…
Decisione ponderata, l’antipioggia vero l’ho lasciato a casa, ce l’ho bell’e nuovo ma è da fighetti, dai…
Chiudo la giacca e, mentre infilo i guanti, smette di piovere e…comincia a grandinare.
Sì, grandine, ma non piccola, avete presente le nocciole?
Nonostante giacca e antivento interna, sugli avambracci sentivo quasi dolore, quasi da temere per l’incolumità della moto… I pochi presenti sul Colle si erano rintanati in auto e mi guardavano partire.
Il rumore della grandine sull’asfalto, sulla moto, sul casco, su di me, copriva i rumoracci del K.
Ovviamente, nessun riparo, nessuna speranza che smettesse a breve…
Al che i primi 3/4 km di discesa erano di grandine, al punto che si stava imbiancando il paesaggio…
Scendendo, la grandine lasciava il posto all’acquazzone più forte che abbia mai preso in moto.
Di asciutto mi rimanevano i piedi, la testa, e la parte alta del busto. Ma TUTTO il resto….
Poi, pian piano, arrivando a Sampeyre, smetteva e il cielo si faceva meno nero.
Erano più o meno le 4, presto per puntare verso casa…
Al che…la salita verso il Colle di Sampeyre… con un asfalto spesso rovinato, talvolta proprio di ghiaino…
Il K gode e fa godere, talvolta accenna a intraversarsi in 3a marcia. Poi…non so se ho fatto bene, ma così mi piace un sacco: l’ho regolato molto sostenuto di forcella, molto più morbido dietro. Così sbandiera bene…
Salendo ricomincia a piovere, a dir la verità piano, ma ormai sono da strizzare, goccia più goccia meno…
Arrivo in cima e faccio due foto, pensavo di scendere a Elva ma…la Strada dei Cannoni è troppo invitante.
Tra l’altro, almeno nei km visibili, non c’è neve, quindi…
La prendo. Anche qui, come ovunque nella giornata del resto, è da…”pulire”…
Rocce anche grandi, cadute ‘st’inverno, occupano spesso la traiettoria ideale, pertanto spesso è necessario scartare, talvolta verso qualche strapiombo…
Nella 1a parte, poi, il fondo in terra è molle, per l’acqua caduta nelle ore precedenti.
Sensazioni a volte non belle…
Ma va bene così, continuo a scendere…
E affronto il pezzo brutto, quello fatto di rocce smosse, e grossine…
Spero solo di non trovare sorprese che mi obblighino a tornare indietro, tipo frane o alberi caduti…
No, tutto ok, l’unico inconveniente è, proprio nel tratto veloce (da 60/80 all’ora) una 50ina di mucche senza pastore che occupano la strada per un centinaio di metri.
Ci passo in mezzo a passo d’uomo, spero che nessuna s’infastidisca…no, tutto bene…
Poi, a ‘sto punto finalmente, l’asfalto, con cui arrivo al Santuario di Valmala, dove praticamente non c’è nessuno. Pausa 5 minuti, faccio due passi nel prato per sgranchirmi e riposarmi un momento e poi di nuovo in moto. Busca, poi la strada del mattino, però stavolta con traffico.
Passo a Mondovì che sono le 18. Questa è una zona che non mi piace: traffico, puzza di concimi, strada dritta e veloce, quindi pericolosa…
Poi invece diventa bella: Millesimo, Ceva, Cairo, Acqui Terme, Prasco, la Caramagna, e a casa arrivo alle 20,30, dopo 737 Km.
Non sono stanco, salirei in moto ora, se non ci fosse il male al culo…
Ah, ho capito una cosa: anche se è da fighetti, la prossima volta l’antipioggia la porto lo stesso.
Ciao a tutti.
